Recensione: "I figli di Atlantide" di Mario De Martino

Un medaglione. Un'antica civiltà. Un'iscrizione arcana. Sono questi, apparentemente, gli unici punti di contatto tra i giovani Ivan, Sarah e Seiji, che vivono in tre luoghi diversi e lontani e non si sono mai incontrati. Ma le cose sono destinate a cambiare, perché i tre ragazzi sono stati scelti per sciogliere un enigma antico e sfortunato, per portare a termine un compito iniziato tanti, troppi secoli fa. Ma è un'avventura pericolosa, se di mezzo ci si mette la setta Atlantis e neanche l'FBI riesce a evitare una catena di efferati delitti. La salvezza dell'umanità dipende da loro, se sapranno mettere a frutto il misterioso potere del medaglione, e l'ammonimento in esso contenuto: “Bene vixit qui bene latuit”.

Trama:   ★ ★ ★ ★ ★
Personaggi:   ★ ★ ★ ★ ★
Scrittura:   ★ ★ ★ ★ ★
Copertina:   ★ ★ ★ ★ ☆

LA MIA OPINIONE  
Quando ho concluso questo libro ho capito di avere finito una lettura quasi mitica. Ho adorato I figli di Atlantide fin dalle prime pagine. La trama è ben architettata, originale e coinvolgente e porta ad un finale mozzafiato. La scrittura è diretta ed esperta e rende il ritmo della narrazione incalzante. Inoltre i personaggi sono ben descritti e dinamici e questo fa si che la sintonia tra lettore e protagonista sia quasi palpabile.Questo genere è sicuramente tra i miei preferiti e questo romanzo merita davvero di fare successo. Non ho trovato nessuna importante pecca, anzi tutto l'opposto. Consiglio questo libro proprio a tutti!


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